
Le quattro best practice veloci di novembre per il vostro eCommerce
Il settore dell’eCommerce si riempie ogni anno, se non addirittura ogni mese, di novità e strumenti aggiornati che rendono il tema sempre più ampio e da discutere. Che si parli di User Experience, aspetto mobile responsive e strategie di web marketing, l’eCommerce si evolve costantemente e porta i professionisti del marketing ad interrogarsi quotidianamente su quale siano le migliori modalità per tenersi al passo con i trend.
Soprattutto in questo periodo, ovvero novembre che è ormai per definizione il mese del Black Friday e quindi di un maggior flusso di acquisti online, è giusto ricordare alcuni tips per mantenere una base solida di pubblico ma soprattutto allargare quella già esistente attraverso accortezze, dettagli e particolari tecnico-creativi.
Quando parliamo di eCommerce, infatti, ci dimentichiamo che da quando è iniziato tutto sono cambiate davvero molte cose: non si parlava in modo così approfondito di programmi di fidelity, creazione di community, politica delle spedizioni e dei resi, strategie di retargeting e quant’altro. Certo, questo contesto già esisteva e ha contribuito a rendere il settore dell’eCommerce quello che tutti conosciamo oggi, ma ciò che fluttuava attorno al suo mondo non era accompagnato dalla stessa consapevolezza che possiamo trovare ora.
Ecco perché abbiamo pensato di elencarvi alcune veloci best practice di novembre, per l’esattezza quattro, con l’obiettivo di mettere in chiaro cosa significa fare eCommerce oggi, ma soprattutto come muoversi al meglio per rimanere al passo con il presente. Un presente in costante cambiamento che si evolve, giorno dopo, dandoci sempre nuovi spunti e ridefinendo i pubblici di destinazione in nuovi micro-pubblici, con le loro reazioni alle nostre decisioni.
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eCommerce, quattro best practice di novembre: l’importanza delle schede prodotto
Scrivere testi online è un’attività per nulla scontata. Il copywriting per il settore dell’ eCommerce, a sua volta, è collegato alle descrizioni del prodotto, anche se la sua influenza e la sua azione all’interno delle piattaforme è molto più ampia di quanto ci immaginiamo.
Un copy abbastanza persuasivo, infatti, è un modo per incentivare l’acquisto ma soprattutto favorire un potenziale aumento delle vendite riuscendo a mantenere un investimento economico minore.
In questo senso, esiste un processo chiamato copy research volto a creare testi persuasivi che possano aumentare le percentuali di vendita e, in gergo di settore, aumentare quindi le conversioni.
Partendo da una corretta segmentazione del pubblico, infatti, sarà possibile elaborare una strategia che possa fare la differenza. Ci sono diverse tipologie di pubblico da poter definire e analizzare nel dettaglio, concentrandosi sulla loro origine, le loro motivazioni e il loro percorso all’interno della piattaforma: per esempio i nuovi clienti, quelli inattivi, gli abituali, oppure quelli che abbandonano i carrelli, attività assolutamente non immotivata e banale.
Un consiglio proposto anche dalla stessa Shopify, all’interno del suo blog:
In generale, il segmento di pubblico preso in esame dovrà essere idoneo a darvi delle risposte. Gli utenti dovranno trovarsi nella fase giusta del ciclo d’acquisto. E dovranno avere il problema, la conoscenza del prodotto o quel diverso presupposto che a voi interessa. […] Le possibilità di approfondire le vostre indagini finalizzate a migliorare il copywriting per ecommerce sono infinite. Ad esempio, potreste isolare i clienti di specifiche categorie di prodotto, o i nuovi clienti che hanno acquistato da voi due volte nell’arco di 6 mesi. Assicuratevi solo di iniziare con un obiettivo o una lista di interrogativi a cui volete trovare una risposta. Poi procedete a ritroso.
Shopify, copywriting per eCommerce
A questo aspetto, poi, è giusto aggiungere una ricerca qualitativa del proprio pubblico di riferimento. Un esempio pratico? Sicuramente le cosiddette interviste interne e soprattutto quelle ai clienti, i sondaggi e le recensioni.
Se c’è una cosa che la maggior parte delle aziende dimentica, trascura o ignora è che ogni singola conversione è il risultato dell’interazione tra copy e potenziale cliente. Con la ricerca qualitativa avete l’occasione di conoscere in anticipo cosa pensano i potenziali clienti che interagiranno con il vostro sito. Prendete le loro risposte e inseritele direttamente nel copy, usando le loro stesse parole. Non ci sono altri fattori in grado di migliorare il copy più di un’approfondita ricerca qualitativa.
Joel Klettke, Business Casual Copywriting
Un’altra strategia molto importante a livello di copywriting è la ricerca di pattern, ovvero schemi e modelli ricorrenti che in passato hanno riscosso una buona percentuale di conversioni.
Infine, tutto questo dev’essere visto nell’ottica di una selezione della gerarchia dei messaggi da comunicare. Concretamente, questo ci aiuterà a catalogare l’importanza di ciascun messaggio e renderlo prioritario in base alla domanda e all’accoglienza dei nostri utenti.
Il vero punto di partenza: il design della piattaforma e il livello qualitativo
I siti di eCommerce con design semplici e facilmente fruibili hanno sempre tassi di conversione più elevati rispetto alla media. Dare un’occhiata alla propria homepage, in questo senso, è importante per chiedersi: qual è la prima cosa che vede un nuovo visitatore che arriva sulla pagina?
Ecco che, quindi, nasce il bisogno di concepire un chiaro punto di messa a fuoco: gli occhi del visitatore dovrebbero essere attratti direttamente da un pulsante CTA o dai prodotti che vendi, questo è chiaro, ma troppa confusione e disordine rendono difficile l’identificazione immediata della Call to action stessa.
Secondo alcuni dati, circa il 53% dei siti ha CTA che impiegano più di tre secondi per essere individuate da parte dei visitatori. Il tempo, in media, dovrebbe essere più veloce e una maggiore semplicità di interfaccia rende inevitabilmente il percorso più riconoscibile.
Quali azioni vogliamo che i consumatori intraprendano quando visitano il sito web? In primis, la naturale azione che dovrebbe portare una CTA all’interno di un eCommerce è sicuramente l’acquisto. Ecco perché, quindi, è giusto rendere questo meccanismo il più semplice possibile prima di tutto per chi entra nel nostro eCommerce e vuole fare acquisti, senza perdere tempo. Non bisogna distrarre le persone con il disordine, che è per definizione confuso e travolgente: la semplicità insieme alla qualità sono due caratteristiche imprescindibili che oltre ad attirare l’attenzione, non annoiano e portano ad azioni veloci, nella maggior parte dei casi.
In concreto, cosa fare? Innanzitutto, per esempio, semplificando i menù. Essi sono un ottimo modo per rimanere organizzati e raggruppare ciò che si vende, ma come appena accennato, non occorre complicare eccessivamente le cose. Troppe categorie, infatti, tenderanno a confondere il consumatore, impedendogli di fatto di trovare ciò che sta cercando. Il menù, in conclusione, non dovrebbe essere particolarmente specifico ma sarà veramente utile e proficuo quando composto da termini generici o macro-categorie per classificare i prodotti.
La fidelity e il rapporto con gli utenti
Ci sono diversi modi per fortificare il proprio rapporto con gli utenti: presentare recensioni e testimonianze dei prodotti acquistati in precedenza (dopo che un cliente ha acquistato qualcosa, inviare loro un’e-mail di follow-up chiedendo di rivedere l’articolo che ha acquistato può essere una buona idea), coinvolgere le opinioni in un form dedicato e attuare tutte quelle modalità per rendersi affidabili agli occhi soprattutto di chi ci visita per la prima volta.
Altro step importante è il servizio clienti: quando le persone riscontrano un problema, come la ricerca di un prodotto o la risoluzione dei problemi relativi a un articolo che hanno acquistato in precedenza, è necessario assicurarsi che possano ricevere assistenza il prima possibile e sentirsi parte, prima di tutto, di una community supportata in ogni piccola difficoltà.
Mostrare alle persone che le recensioni e le testimonianze sul tuo sito sono legittime e affidabili, poi, potrà addirittura rendere quel paio di commenti negativi inaspettatamente utili per far sembrare le recensioni positive molto più efficaci e veritiere. Un insieme di opinioni di utenti reali, consapevoli e frequenti sulla piattaforma.
La priorità alla SEO
La SEO è un elemento davvero troppo importante per non essere preso in considerazione, nonostante non si tratti di un particolare trend del 2021 (ma al contempo subisca evoluzioni quasi ogni semestre) perché é il primo segno di come la nostra pagina sia indicizzata nei ranking Google e quindi posizionata nei motori di ricerca. I testi del sito, quindi, devono muoversi assolutamente in questa direzione innanzitutto perché non tutti coloro che desiderano ciò che vendiamo accederanno direttamente alla piattaforma, ma potranno farlo consultando contenuti analoghi che li porteranno a leggere i vostri.
Una ricerca recente di Upwave spiega che il 46% dei consumatori avvia il processo di acquisto attraverso un motore di ricerca, come Google. Se il nostro eCommerce non si trova nella fatidica prima pagina di Google, acquisteranno invece da uno dei tuoi concorrenti o visiteranno il nostro sito in tempi più lunghi, facendoci perdere una conversione nel breve periodo. Ecco perché è così importante che ci si concentri anche sull’ottimizzazione dei motori di ricerca, facendo tutto ciò che è in nostro potere per raggiungere la vetta delle classifiche di Google in base alle ricerche relative a qualunque cosa stia vendendo il nostro brand.
Il blog aziendale: uno spazio costruttivo e informativo da non sottovalutare
Il blog aziendale è uno spazio fondamentale per catturare l’attenzione dei propri utenti e veicolare contenuti informativi e utili riguardo a un determinato prodotto del proprio catalogo, o semplicemente su un valore del brand che si vuole divulgare il più possibile, attraverso le giuste storie, il corretto Tone of Voice e una particolare intimità nei confronti di chi legge.
Tutto ciò serve per creare prima di tutto una real community, unire i punti di vista di tutti, muovendosi nella direzione di concepire un luogo dove nessuno se ne voglia andare.
Con quale frequenza la stessa persona visiterà il nostro eCommerce? È probabile che non facciano acquisti ogni giorno, mentre è altrettanto probabile che non completino acquisti una volta alla settimana. Solo i nostri migliori clienti avranno una frequenza di acquisto analoga, elemento che dobbiamo nutrire e mantenere nel tempo per poi riuscire a costruire una base che possa evolversi e catturare un nuovo segmento di pubblico o nuovi micro-target interessati ai nostri contenuti, i nostri valori, le nostre storie.
Se le persone non sono sul nostro sito web, ovviamente non possono spendere soldi e convertire la propria visita in acquisti, come da nostro principale obiettivo. Ma gestire un blog oltre al nostro eCommerce, in questo senso, è un ottimo modo per creare un forte seguito senza che queste persone facciano un acquisto come prima azione nella piattaforma. Alle persone basterà avere un motivo valido per controllare il nostro su base giornaliera o settimanale, essere intrattenuti, informarsi, capire dinamiche di cui non erano a conoscenza. Una volta che saranno sul sito e lo individueranno come utile e memorabile, saranno più propensi a comprare qualcosa e quindi concretizzare le conversioni nel lungo periodo.
E voi? Vi ritrovate in questi tips, o avete trovato degli spunti che non conoscevate?