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Il Generational Power Index 2021 ci racconta chi sono i top influencer

Il Generational Power Index (GPI) 2021 è un report elaborato da Visual Capitalist che quantifica la capacità di ispirare e di indirizzare i contesti economici e di pensiero da parte dei maggiori influencer del globo, differenziano l’analisi sulla base di uno studio trasversale e la considerazione di diverse fasce d’età e generazioni.

Curiosità: Visual Capitalist è una società di data-driver che si occupa di analizzare i contenuti in trend nei contesti tecnologici, media e d’investimento. La stessa società, sui propri canali ufficiali, si definisce “Data-driven visual content focused on global trends, investing, technology and economy”.

Ecco, appunto, l’importante differenziazione tra settori ed età: Economia, politica e cultura sono i 3 indicatori utilizzati per monitorare il potere generazionale di rispettivamente le generazioni cosiddette Baby Boomer, GenX, Millennial e GenZ.

Il Generational Power Index 2021 ha classificato le generazioni statunitensi in base alla loro influenza economica, politica e culturale, calcolando i numeri totali di follower attraverso le diverse piattaforme, in particolare focalizzando la propria attenzione su social media quali Twitter e Instagram, per poi completare l’analisi con FacebookYouTube TikTok.

“Nel moderno mondo digitale, la portata dell’impatto dei social media è potere. Le persone con il maggior numero di follower su Twitter dispongono di una piattaforma enorme per diffondere i loro messaggi, mentre quelle con grandi numeri di coinvolgimento su Instagram sono il partner sponsor dei sogni di un inserzionista”.

Visual Capitalist

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Generational Power Index 2021: i top influencer secondo Visual Capitalist

A dominare la classifica della Global Top 50 dell’analisi, che sottolineiamo include atleti, musicisti, politici e altre personalità di spicco che influenzano l’opinione pubblica e la circolazione delle notizie, è Cristiano Ronaldo, la personalità attualmente più seguita sui social media con oltre 517 milioni di follower totali, e stiamo parlando sia di Instagram che di Facebook.

Un settore che però è particolarmente trattato da parte del report è la politica, che entra di diritto nel ranking con i suoi personaggi influenti. Tra questi c’è, forse inevitabilmente, l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama con 221 milioni di follower totali, di cui gran parte derivanti da Twitter. Nella lista, più inaspettatamente, c’è anche il primo ministro indiano Narendra Modi con più di 175 milioni di follower su tutte le piattaforme.

Altro settore molto influente è quello discografico, oltre a numerosi attori dello star system hollywoodiano come per esempio Dwayne Johnson e Will Smith che occupano circa il 50% delle posizioni del ranking. Un risultato importante che certifica il livello di influenza delle celebrities americane nel settore dell’entertainment.

La seconda celebrity più seguita e influente in Usa è Justin Bieber, con 455milioni di follower totali, mentre lo scalino più basso del podio è occupato da Ariana Grande con 429 milioni.

Oltre ai tanti campioni dello sport, come Lionel Messi, Neymer e LeBron James, la forza di Instagram non passa inosservata e questo non è un caso, visto che si tratta della piattaforma principale per il 67% dei 50 principali influencer.

All’apice di questa particolare piramide, però, nel corso degli ultimi mese sono approdate anche giovani personalità che hanno rafforzato le proprie community virtuali su Twitter, TikTok e YouTube: la star più seguita di TikTok è Charli D’Amelio, mentre tra gli YouTuber si confermano Germán GarmendiaFelix “PewDiePie” Kjellberg e Whindersson Nunes Batista.

Ma perché questo report è importante per quantificare l’influenza costante delle celebrità sui social media? Proprio per un classico motivo di opinion leading: i social media sono considerati un parametro importante e soprattutto “un equalizzatore di potere”, secondo gli analisti, perché consentono non solo alle celebrità, ma anche a singoli privati di trasformare la fama in vero potere e influenza.

Questo potere è racchiuso sempre più nelle mani dei millennials, che occupano il 50 % della graduatoria, con un’età media Top 50 che oscilla intorno ai 37 anni. Fondamentale, tra questi influencer, è soprattutto la capacità di engagement ed interazione con la propria audience, oltre ai numeri. Alcuni influencer hanno numeri ristretti, portando però coinvolgimenti più elevati, situazioni che portano alla nascita dei cosiddetti “micro-influencer” che vengono reclutati dai brand attraverso partnership pubblicitarie.

Il Generational Power Index (GPI) 2021 suddivide ogni generazione in fasce di età e anni di nascita, sulla base di criteri utilizzati dal Pew Research Center e dalla Federal Reserve: la Silent Generation (over 76 dal 1928-1945); i Baby Boomer (57-75 anni, dal 1946-1964); Gen X (tra i 41-56 anni, tra il 1965-1980); Millennial (tra i 25-40 anni, dal1981-1996); Gen Z (9-24 anni, dal 1997-2012); Gen Alpha (8 anni circa o meno, dal 2013 ad oggi).

Generational Power Index, le distinzioni tra generazioni

Oltre alle fasce d’età, il report divide le 3 categorie principali (potere economico, politico e culturale), e constata che i cosiddetti baby boomer, che detengono il 53% della ricchezza Usa, dominano con il 38,6%. La Gen X, invece, si trova al secondo posto e coinvolge il 30,4% dell’opinione leading, mentre la Gen Z è ultima, con il 3,7%.

Con il 43,4%, i Boomer detengono un’influenza economica maggiore, ma solo perché ovviamente rappresentano la maggioranza degli imprenditori Usa e detengono il 42% della ricchezza miliardaria in America. Sono cresciuti nel post-seconda guerra mondiale, nel pieno boom economico e in un contesto economico decisamente stabile rispetto al resto della storia. A differenza loro, per esempio, i millennials non hanno la stessa capacità di ricchezza perché cresciuti in un contesto economico decisamente diverso e più difficoltoso.

Curiosità: i boomer però hanno il potere di catturare anche il 47,4% dell’influenza politica. Questa generazione rappresenta il 32% di tutti gli elettori statunitensi e detiene la maggior parte delle cariche federali e statali. Ad esempio, il 68% dei senatori statunitensi sono Baby Boomer. Nei prossimi anni si stima che il potere di voto combinato di Millennial e Gen Z vedrà una crescita immensa, passando dal 32% degli elettori nel 2020 al 55% entro il 2036.

In questa categoria, è la Gen X a guidare il gruppo, dominante sulla stampa e nei media: oltre la metà delle più grandi società di notizie americane ha una Gen Xer come CEO e la maggioranza delle personalità più influenti sono anche membri della Gen X. Sulle piattaforme digitali, però, i Millennial dominano sia come numero di utenti che come creator di contenuti e anche la Gen Z ha un’influenza crescente.