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Wikipedia e il 2020: quali sono state le pagine più visualizzate?

La scorsa settimana Wikipedia ha compiuto 20 anni. Un traguardo importante, se pensiamo che solo nel 2001 la celebre enciclopedia libera apparteneva ad un altro servizio chiamato Nupedia.

Nupedia venne messa online il 9 marzo del 2000, all’interno delle pagine della società Bomis, proprietaria dell’omonimo portale di ricerca. A questo ambizioso progetto stavano già collaborando Jimmy Wales, che al tempo era CEO della Bomis, e Larry Sanger, redattore capo.

Sanger sottolineò l’elemento che differenziava Nupedia dalle enciclopedie già esistenti: si trattava di un contenuto aperto quindi di carattere libero, fattore che eliminava tutte le limitazioni di spazio tipiche del formato cartaceo. Un prodotto del tutto nuovo, libero da pregiudizi e di natura pubblica.

“Il nostro obiettivo originale: un’enciclopedia d’alta qualità rilasciata con una licenza libera per ogni persona del pianeta. Questo è ciò sul quale pongo la mia attenzione ogni giorno”.

Jimmy Wales, founder di Wikipedia

Alla fine del suo primo anno, l’enciclopedia arrivò a contare quasi 20 000 voci e la traduzione in 18 lingue. Raggiunse 26 edizioni in lingua alla fine del 2002, 46 alla fine del 2003 e infine 161 alla fine del 2004. Nupedia e Wikipedia coesistettero, finché i server della prima furono chiusi definitivamente nel 2003 e i suoi testi incorporati in Wikipedia.

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Wikipedia, dal compleanno al presente: quali sono state le pagine più visitate quest’anno?

Un dato curioso che sta girando in questi giorni è la lista delle pagine più visitate di Wikipedia nel corso del 2020: un anno particolare, inutile stare qui a ripeterlo, ma che può stupire anche dal punto di vista delle pagine most viewed per provare a fare un’analisi di ciò che hanno cercato gli utenti, tra spiegazioni scientifiche e delucidazioni in merito a nuove notizie.

In effetti, le ricerche su Wikipedia ci possono dare uno specchio enciclopedico della vita delle persone e della loro “convivenza” con il web, influenzata in gran parte dagli eventi di attualità. Ecco perché, proprio in base a ciò che è accaduto nel corso del 2020, i risultati di ricerca indicano delle volontà precise da parte degli utenti di voler comprendere la realtà proprio attraverso l’enciclopedia ventennale fondata da Wales e Sanger.

Per esempio, a giugno gli utenti hanno cercato informazioni sulla storia degli afroamericani, sicuramente spinti dai fatti di cronaca e dalle rivolte del Black Lives Matter: la morte di George Floyd e Breonna Taylor, Edward Colston e Juneteenth. E a novembre, inevitabilmente, le prime pagine segnalate erano legate alle presidenziali statunitensi e ai percorsi dei due candidati.

Senza voler entrare nel merito di ogni singolo mese, facciamo un disegno globale di quelle che sono state le ricerche più significative ma soprattutto quelle che sono state le sorprese più inaspettate, e vi assicuriamo che ce ne sono tante.

Il Coronavirus domina le scene, e questo era prevedibile, ma ha iniziato a farlo dalla seconda metà di gennaio: mese che per forza di cose è stato dominato anche dalla figura di Kobe Bryant, tragicamente scomparso in quel maledetto incidente in elicottero nei cieli di Los Angeles il 26 gennaio scorso.

Particolarmente curioso è il dato di febbraio che riporta a gran voce la predominanza del senato americano: un elemento importante che dimostra quanto l’attenzione mediatica sia ricaduta sul Senato americano che aveva approvato un disegno di legge per evitare che Trump attaccasse l’Iran senza il consenso del Congresso. Questo successe grazie ai voti di 8 senatori Repubblicani, che però non poterono evitare che Trump bloccasse il provvedimento con il veto presidenziale.

Tema che si è protratto, nei desideri degli utenti, fino al mese di marzo quando la pandemia da coronavirus è diventata la tendenza n°1. Tendenza che ha fatto spazio, almeno in parte, alle numerose morti di personaggi celebri che sono proseguite dopo quella dell’ex numero 24 dei Lakers: il noto attore indiano Irffan Khan, seguito dall’attore americano Fred Willard (Twin Peaks) e dal comico Jerry Stiller.

A questo ad memoriam si aggiungono personaggi meno celebri ma significativi per la storia recente, che come abbiamo anticipato sono stati George Floyd, ucciso dalla polizia lo scorso 25 maggio 2020, ma anche la commemorazione di tutti gli afroamericani durante il Juneteeth, ovvero il Liberation Day che celebra l’emancipazione di tutti coloro che vennero ridotti in schiavitù negli States.

Nel frattempo, c’è anche stato spazio per la cultura e in questo caso per il cinema (in streaming, rigorosamente) come dimostra il curioso dato di ricerca relativo al film Eurovision – La storia dei Fire Saga che ha dominato le ricerche su Wikipedia nella seconda metà di giugno. Un elemento appunto curioso, ma che racconta più che altro l’affetto del pubblico nei confronti del celebre comico Will Ferrel, protagonista del film (insieme alla bravissima Rachel McAdams).

La lista della cultura prosegue con le ricerche in trend di Hamilton (spettacolo di Broadway che nel 2020 Disney ha ospitato in streaming anche su Disney Plus e che ha riscosso grande successo globale anche sulla piattaforma) ma soprattutto Johnny Bravo goes to Bollywood, Comedy indiano-americana basata sulle simpatiche vicende del celebre cartone dell’allora canale satellitare Cartoon Network Johnny Bravo.

Da non dimenticare è anche la scomparsa dello storico rappresentante americano dei diritti civili John Lewis, venuto a mancare la scorsa estate e importante perdita per tutto il movimento dei diritti civili americano. Rimanendo in ambito politico, particolarmente triste per il popolo americano è stata anche la perdita di Ruth Bader Ginsburg, rispettata giudice della Corte Suprema scomparsa nel mese di settembre.

Arrivando poi all’autunno, le morti hanno continuato a segnare il calendario delle ricerche su Wikipedia, con la grande attenzione posta sulla morte di Chadwick Boseman, attore del successo Marvel Black Panther. Nello stesso periodo, le elezioni presidenziali americane si stavano avvicinando e inevitabilmente hanno iniziato a “monopolizzare” la scena.

Gli ultimi dati relativi all’anno appena terminato, infine, danno forse un po’ di respiro agli utenti, considerando che a parte il caldo tema delle presidenziali e della discussa vittoria di Biden, si sono “limitati” a segnalare argomenti di cultura e ancora cinema, come nel caso delle nuove uscite Netflix Bridgerton (la quinta serie più vista di sempre sulla piattaforma streaming), la serie dell’universo Star Wars di Disney Plus The Mandalorian, la scelta di Elliott Page di dichiararsi transgender e le nuove uscite Wonder Woman 1984 e The Midnight Sky, serie sempre su Netflix e interpretata da George Clooney.

Chiudendo un tragico anno anche per le ricerche web, che come vedete sono tutte – o quasi – rappresentate da morti celebri e brutti fatti di cronaca – si devono segnalare la scomparsa di Eddie Van Halen, chitarrista e leader dell’omonima band, Sean Connery e ovviamente Gigi Proietti e Diego Armando Maradona.