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Il digital per le aziende: come superare i momenti difficili

Il digital per le aziende: come superare i momenti difficili

La pandemia globale che stiamo vivendo, con ogni probabilità, metterà in difficoltà una buona parte delle piccole e medie imprese e per questo c’è la necessità di trovare i giusti mezzi per rialzare la testa. 

In questo senso, il digital per le aziende può e dev’essere uno strumento per superare le difficoltà e trovare nuove opportunità di valorizzazione del proprio messaggio e dei valori del brand.

Oggi, come quasi mai è successo nel corso dell’ultimo decennio, il web è diventato di fondamentale importanza per distinguersi e trovare linfa vitale di fronte ai risvolti economici e sociali che molte realtà produttive si troveranno a fronteggiare. Inoltre, la possibile evoluzione sempre più consistente dello scenario di shut in economy (trovate qui l’articolo a riguardo) aprirà la strada a nuove infinite opportunità anche, appunto, nel contesto digital per le aziende.

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Ecco perché è importante prendere in considerazione i vari step utili per sfruttare il mondo digitale e utilizzarlo come volano per la propria identità e presenza sul mercato.

Digital per le aziende: consigli, opportunità e vantaggi

Assistenza, corretta informazione, contatto diretto con il proprio pubblico e presenza costante sui propri canali: le piccole e medie imprese possono trovare grandi vantaggi nell’approcciarsi in modo corretto e coinvolgente sul web, attraverso importanti step.

Oltre a questo, anche l’organizzazione del lavoro può essere un motivo di grande difficoltà ma un digital mindset adeguato rappresenta sempre la giusta via. Parallelamente, inoltre, le aziende e-commerce (soprattutto quelle del settore alimentare) stanno trovando terreno fertile soprattutto a causa dell’esplosione massiccia dell’economia on demand e della mobilità sociale in (quasi) totale stand-by.

Fare corretta informazione e coinvolgere il pubblico

Fare corretta informazione non è solo compito dei media ma anche delle aziende. Quest’ultime, infatti, devono mantenere un livello di credibilità e affidabilità nei confronti dei propri utenti e tutto ciò è possibile attraverso la condivisione di contenuti utili, pertinenti ma soprattutto veritieri. Oltre a questo, il tasso di coinvolgimento dev’essere ampio e la qualità dei contenuti, oltre ad essere fortemente valorizzata e valorizzante, deve avere l’obiettivo di sensibilizzare e accompagnare i follower sui propri canali social.

Una giusta informazione è il punto di partenza per un’adeguata social customer care

Ecco che, proprio da un qualitativo dialogo con il pubblico di riferimento, deve nascere l’abitudine costante di offrire un adeguato servizio di customer care sui social media. Questi due elementi, però, sono allo stesso tempo complementari perché un corretto approccio alla social customer care non è lo stesso senza un’elevata qualità di contenuto, e viceversa.

La gestione dei propri canali social, soprattutto in un periodo in cui è registrata una folta presenza degli utenti sul web, diventa importante soprattutto da questo punto di vista: instaurare un rapporto speciale e costante con il proprio pubblico porterà i suoi vantaggi, e il tutto dovrà essere gestito con particolare sensibilità, qualità e pertinenza.  

Concretamente, fondamentale diventa anche condividere in modo attivo informazioni importanti con i propri clienti attraverso strumenti come le e-mail, il sito web e i propri profili business. In questo caso le modalità di visualizzazione rapida potrebbero fare la propria parte, per aggiornare o coinvolgere le persone riguardo a news e comunicazioni importanti.

Infine, rappresenterà una decisione lungimirante quella di prevedere richieste o domande specifiche da parte degli utenti, con conseguenti risposte adeguate e soddisfacenti.

L’organizzazione del lavoro e la comunicazione interna: l’importanza dei tool digitali

Come accennato nell’incipit, anche l’organizzazione interna del lavoro e la comunicazione del proprio team ha subito stravolgimenti in molte situazioni, evocando la necessità di trovare strumenti alternativi per confrontarsi quotidianamente. In queste condizioni, è diventato quindi fondamentale avere a che fare con tool digitali finalizzati alla comunicazione a distanza ma soprattutto destinati a facilitare i processi di smart e home working. 

Nell’ambito di una convivenza professionale più smart, di conseguenza, quali sono i tips più preziosi da seguire per comunicare in maniera scorrevole e rendere digitalmente fluido il ritmo lavorativo?

Gli strumenti sicuramente più diffusi ed efficienti (e soprattutto alternativi al più tradizionale Skype) per le video conference sono: Zoom, Spike, House Party (di approccio meno professionale ma comunque di ottima qualità e in costante crescita), Jitsi, Viber (utile per chi esige più sicurezza dei propri dati e comunica prettamente da mobile), Google Hangouts e WeChat.

Questo per quanto riguarda la comunicazione “intra-team”. E riguardo all’organizzazione del lavoro, invece?

Per unire la comunicazione interna ad un’ ordinata organizzazione e assegnazione dei task, una calendarizzazione puntuale delle programmazioni settimanali e la creazione di micro-team di lavoro, molto utili (e alternativi, a loro volta, al più noto Google Calendar e DropBox) saranno tool come Asana, Slack (che si potrebbe in realtà aggiungere anche agli strumenti elencati sopra), Trello, Fleep (il cloud con lo standard di protezione dati europeo) o software open source come MatterMost o Rocket.Chat.

Il digital per le aziende e la crescita dell’e-commerce: alcuni dati e contesto attuale

All’interno dell’ecosistema digitale, il settore dell’e-commerce sta vivendo una crescita ancora più forte per gli ovvi motivi che abbiamo più volte elencato. Aziende che basano il proprio business sul commercio elettronico, scongiuri a parte, stanno vivendo un periodo positivo (almeno come ci mostrano i numeri delle ultime analisi): il nostro paese, nelle settimane del lock down, ha registrato infatti un vero e proprio balzo del settore con gli store virtuali delle principali catene che sono stati presi praticamente d’assalto, rilevando una penetrazione cresciuta del 16% e un importo medio della spesa aumentato di circa il +26%.

A fronte di un aumento inaspettato della domanda online, l’intera filiera produttiva dell’e-commerce, dai merchant alla logistica, ha praticamente moltiplicato le risorse per soddisfare le richieste in costante crescita. Allo stesso tempo, diversi attori e big players stanno dando priorità al rifornimento e alla consegna di prodotti di prima necessità.

L’auto-isolamento per il coronavirus ha porta inevitabilmente i cittadini a cercare nel digitale la risposta alle necessità di approvvigionamento e di intrattenimento, e questo comportamento ha caratterizzato anche i consumatori meno abituali.

In questo boom, parallelamente, gli analisti hanno anche spiegato come stia vigendo il sentimento del buon senso tra i consumatori. Un atteggiamento che li porta ad effettuare acquisti con più attenzione, prediligendo prodotti di un certo tipo e abbandonando temporaneamente articoli che non risultano fondamentali in questo periodo.

Infine, anche aziende come ristoranti e bar (causa la chiusura al pubblico) stanno ricorrendo alla forma alternativa di vendita a domicilio attraverso la comunicazione social (che non è da collocare nel settore dell’e-commerce ma ne rappresenta una forma decisamente analoga). Aspetto particolare della crescita del servizio a domicilio è che se prima veniva percepito come un valore aggiuntoora rappresenta un servizio di primaria importanza per i cittadini italiani. Un caso davvero esemplare di come il contesto economico, digitale e sociale abbia reso necessaria una modalità che prima era contemplata solo da un segmento specifico della popolazione, ed ora si è trasformata nella nuova (e definitiva?) normalità.