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Turismo digitale e social media, le nuove prospettive per il futuro

L’innovazione digitale nel turismo è un aspetto che ha raggiunto uno step concreto. Dai cambiamenti del mercato alle nuove necessità del turista 2.0, infatti, il settore ricettivo ha subito una netta evoluzione che è stata accompagnata da nuovi approcci a quelle che sono tutte le modalità di acquisto, accesso e offerta traveling.

Dalla prenotazione fino all’esperienza vera e propria, si può osservare come il turismo digitale stia registrando numeri in continua crescita e trend che si possono ormai identificare come vere e proprie best pratice. Il mercato del turismo digitale, in questo momento, vale circa 14,2 miliardi di euro e secondo le stime relative al 2019 dell’Osservatorio per l’ innovazione digitale nel turismo del Politecnico di Milano, questo mercato contribuisce per un quarto al valore complessivo del turismo.

Le aziende di trasporti, alloggio e gestione affitti turistici sono state, inoltre, tra le prime ad utilizzare consone strategie di customer care e digital marketing  per le proprie community, con l’obiettivo di assicurare ai propri utenti la miglior esperienza possibile. Per ottenere un vantaggio competitivo rispetto agli altri, infatti, i player del settore sono sempre alla ricerca nuovi approcci che consentano di profilare sempre di più la personalità del proprio cliente e adattare correttamente le offerte al target di riferimento.

Leggi anche: Web marketing e semiotica: che rapporto c’è tra i due settori?

Nuovi approcci al turismo digitale: second screen, prenotazioni, valore dell’esperienza, nuove generazioni protagoniste

Il funnel digitale del settore turistico è sicuramente più rapido di quello tradizionale grazie al grande supporto dei big data e dell’intelligenza artificiale, che permettono di selezionare e proporre contenuti mirati. Le statistiche nazionali presentate dall’Osservatorio del PoliMi ci dicono che l’83% degli utenti italiani usa il web nel momento che precede la prenotazione, mentre l’86% lo utilizza per la prenotazione stessa. Il 21%, inoltre, sceglie invece l’accesso più tradizionale optando per le agenzie viaggi. In questo contesto, lo stesso PoliMi spiega quanto sia importante rendere fluide accessibili tutte le tappe del customer journey.

Sicuramente, il digital marketing ha creato il bisogno reale negli utenti di una connessione continua in qualsiasi luogo e in qualunque momento. Consentire ai clienti l’accesso ai propri contenuti online sui dispositivi quando e dove ne hanno più bisogno, perciò, è il punto di partenza principale per offrire un servizio aggiuntivo e avere un reale vantaggio competitivo. E, perché no, l’offerta di questi servizi può diventare anche un modo concreto per veicolare strategie di up selling e cross selling.

Il termine up selling indica la pratica con la quale il venditore consiglia al cliente l’acquisto di un prodotto di maggior valore rispetto ad un altro prodotto già acquistato. Il cross selling, invece, indica la pratica di vendita comune nell’ambito del marketing che prevede la vendita di un prodotto aggiuntivo ad un cliente già acquisito. Ecco perchè, proprio in questo ambito, si parla sempre più spesso di experience marketing: un’esperienza di vendita e offerta che accompagni il viaggiatore in tutto il suo funnel.

Dall’analisi più recente dei flussi turistici digitali, ovvero tutti i movimenti che effettuano i turisti sui portali nelle varie fasi di prenotazione, è emerso che le generazioni under 30 non sono solite avere un periodo dell’anno fisso per viaggiare. Oltre a questo, però, c’è un altro dato importante: le ragioni per cui scelgono una meta rispetto a un’altra sono nella maggior parte dei casi legate a stimoli ricevuti dai contenuti online, come ad esempio un banner con prezzi scontati o la condivisione di un’immagine da parte di un influencer.

Ecco perché, secondo alcuni esperti, le nuove generazioni sono protagoniste del nuovo turismo digitale ma sono anche molto influenzabili, non avendo i limiti temporali legati a vecchi retaggi sociali del viaggio solo durante alcuni periodi dell’anno. Questi comportamenti, infatti, non seguono la cultura delle vacanze di massa ma sono dettati da altri criteri come lo spirito della scoperta e la curiosità di luoghi e costumi, il bisogno di serenità interiore, la volontà, l’autonomia di scelta e il desiderio dell’incontro durante la propria esperienza. Un paradigma sicuramente interessante per chi lavora a stretto contatto con le offerte travel nel corso dell’intero anno solare.

Le ricerche condotte dagli operatori italiani nascono sulla base dei seguenti temi e criteri: analisi trasversali e quantificazione di fatturati e attività del turismo digitale, digital tourism journey (ovvero il comportamento del turista digitale lungo tutte le fasi del viaggio), retailing turistico (definizione, mappatura e quantificazione dei canali di retail ricettivo), personalizzazione e intelligenza artificiale in ottica omni-canale, approfondimenti sulle offerte di mobility e esigenze della domanda, livello di ricettività del sistema e infine tutto quello che concerne il business travel, ovvero la quantificazione del mercato, degli strumenti innovativi per la gestione end-to-end dei viaggi aziendali, le analisi costi-benefici delle soluzioni più innovative e il ruolo del travel management in azienda.

Turismo digitale: tutti i possibili trend

Da sottolineare sono sicuramente i trend del settore che caratterizzeranno i prossimi mesi. Secondo il report Mobile Travel Trends for 2018 di Travelport Digital,  il 23% dei viaggiatori ha già usato la ricerca vocale per ricercare o prenotare un viaggio. La voice search è decisamente apprezzata dai turisti perché permette di cercare più velocemente e in modo più comodo.

Un altro trend rappresenta l’esperienza del viaggio e si ricollega al discorso già fatto nel paragrafo precedente. Expedia, una delle OTA leader del mercato turistico mondiale insieme a Booking, ha rivelato che il 36% dei turisti inglesi, francesi e tedeschi usa lo smartphone per trovare ispirazione per viaggiare e circa il 67% si affida al telefono durante il soggiorno per attività e servizi direttamente collegati alla vacanza, come cercare un ristorante o un locale dove divertirsi.

Terzo trend è favorito da un ecosistema ormai prettamente digitale: secondo le statistiche, infatti, le offerte mobile vengono vendute 10 volte di più di quelle stampate. Un trend che, però, è influenzato soprattutto dalla facilità di accesso alla reservation oltre che per l’intero processo di acquisto. Modalità che permettono anche la pianificazione di una corretta strategia di re-marketing, per esempio.

Terzo trend è favorito da un ecosistema ormai prettamente digitale: secondo le statistiche, infatti, le offerte mobile vengono vendute 10 volte di più di quelle stampate. Un trend che, però, è influenzato soprattutto dalla facilità di accesso alla reservation oltre che per l’intero processo di acquisto. Modalità che permettono anche la pianificazione di una corretta strategia di re-marketing, per esempio.