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foto tik tok

Cos’è Byte, l’app che vuole sfidare Tik Tok

Dom Hoffman, il co-founder di Vine, ex piattaforma divenuta particolarmente celebre per lo streaming di short-video, ha lanciato ufficialmente Byte. Questo social media si presenta come vero e proprio erede del primo, il quale aveva anche fatto nascere numerose community attorno ai suoi contenuti. Community che, però, avevano cominciato a diminuire nel corso del tempo per vari motivi strutturali della stessa piattaforma.

Nella foto gli altri due fondatori di Vine, Rus Yusupov e Colin Kroll.

Durante il suo apice, Vine registrava circa 200 milioni di utenti attivi mensili, ma mentre l’app continuava a crescere, il suo rapporto con i migliori creator si stava già per deteriorare. Quest’ultimi, infatti, iniziarono a domandarsi quanto valesse davvero la pena investire tempo nella piattaforma, visto che – calcolando l’utilizzo delle stesse risorse – erano già presenti altri social media considerati più fruttuosi. Tutta questa incertezza aveva portato ad una significativa “migrazione” delle più grandi Vinestar come Logan Paul o Amanda Cerny, che avevano quindi deciso di spostarsi su altre piattaforme come YouTube. In poche parole, si è trattato dell’inizio di un crollo senza fine. 

Ed ecco che, però, Hoffman ha deciso di elaborare un’app che, con ogni probabilità, si prepara a fare concorrenza all’ormai celebre Tik Tok. Sarà davvero possibile tutto questo, o si tratterà di una meteora pronta a lasciare terreno fertile a uno degli spazi digitali più in crescita degli ultimi mesi?

Nonostante circa un anno di ritardo dalla data di lancio inizialmente prevista, l’applicazione di Byte è già disponibile per iOS e Android. I contenuti, che come abbiamo detto prima sono video verticali della durata di 6 secondi e che si ripetono in loop – si presentano come su Instagram in una timeline a scorrimento.

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Byte: meteora o nuovo social in rampa di lancio? Ecco tutte le caratteristiche

Byte non è simile a Vine solo come concezione. L’app, infatti, ricorda la sua antenata anche come funzionalità, il che significa che è decisamente analoga anche a TikTok.

Su Byte, tuttavia, saltano subito all’occhio le assenze degli effetti e strumenti come remix audio, messaggi di transizione, AR e filtri aggiuntivi, che probabilmente saranno aggiunti al menù in un secondo momento.

Byte inoltre, come abbiamo detto nell’incipit, mantiene comunque il limite dei 6 secondi introdotto proprio da Vine: una caratteristica che aveva reso inizialmente vincente quest’ultimo, ma che poi si era rivelata una sorta di limite per le sue funzionalità e l’approccio degli utenti.

Riguardo al suo utilizzo, per creare un video su Byte è possibile caricare i contenuti dal proprio archivio o utilizzare la fotocamera integrata in-app com’è previsto per gli altri social media simili. Inoltre, apposite funzioni permettono di allineare scatti e video inserendoli nel loop. L’app presenta anche una sezione con i contenuti consigliati, organizzati in categorie come commedia, animazione, arte, animali domestici e sport. Infine, c’è anche la possibilità di pubblicare video su qualsiasi altro social network supportato.

Detto questo, la piattaforma ha tutti i presupposti per registrare un buon successo in fase di post-lancio, ma dovrà poi inevitabilmente confrontarsi con i suoi competitor ed evolversi (rispetto al suo predecessore) inglobando le nuove funzionalità in trend e fornendo quindi opportunità di monetizzazione per i creator. 

La strategia dell’applicazione? Ovviamente sfruttare, prima di tutto, la popolarità e “l’effetto nostalgia” di Vine. Quest’ultimo, infatti, grazie alla sua semplicità, conserva il merito di aver lanciato moltissimi content creator nonostante i traslochi successivi. In questo momento Byte ha già incassato oltre 100mila download.