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La realtà virtuale sarà il più grande trend dei prossimi anni

Gli investimenti aziendali per quanto riguarda la realtà virtuale, dal 2020 in poi, aumenteranno in modo significativo. Questo è ciò che prevedono non solo gli analisti, ma anche la realtà stessa: oggi, infatti, sono sempre di più i dispositivi che fanno uso della virtual reality ed entrano nella nostra vita quotidiana continuamente.

Secondo un report dedicato all’industria della realtà virtuale realizzato da Klecha & Co (banca d’investimento privata internazionale specializzata nel tech advisory), nel 2023 le aziende spenderanno nel settore circa 121 miliardi di dollari, ossia il triplo rispetto ai 40 miliardi di dollari prospettati per il mercato dei consumatori. 

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La realtà virtuale, un trend del futuro ma anche del presente

Tutto questo è aiutato dal fatto che sta avvenendo una fortissima transizione delle società verso un ecosistema digitale, in cui la realtà virtuale e aumentata giocherà un ruolo fondamentale.

In particolare, i vantaggi della realtà virtuale per brand ed aziende saranno i seguenti: riduzione delle inefficienze, aumento della produttività e trasformazione dei modelli di business tradizionali.

Allo stesso tempo, la realtà virtuale porterà inevitabilmente anche al cambiamento dell’approccio al settore della formazione. Visto che ormai la realtà digitale si sta sviluppando rapidamente, infatti, e dato il suo ampio utilizzo che va dal settore manifatturiero alle agenzie di marketing è assolutamente necessario prospettare che questo cambiamento raggiungerà anche altri lidi produttivi.

Secondo IDC, primo fornitore di informazioni globali, servizi di consulenza ed eventi, la spesa mondiale in AR e VR entro il 2023 dovrebbe raggiungere circa 161 miliardi di dollari (121 per l’industria, 40 per i consumatori) con un tasso di crescita annuale (nell’arco di cinque anni) del 78,3% . Una cifra importantissima considerando altri investimenti e mettendola a confronto con aspetti aziendali secondari.

Ma quali sono i limiti esistenti per far sì che questi investimenti vengano completamente soddisfatti dai risultati? Sicuramente, il primo grande ostacolo è la mancanza di dispositivi o strumenti complementari alla realtà virtuale: informazioni, modelli 3D, hardware specifici ecc. Altro problema fondamentale è quello dell’approccio alla User Experience, che dovrà evolversi ed adattarsi a queste nuove frontiere tecnologiche.

Anche i colossi della Silicon Valley sono in corsa per la realtà virtuale, con alcuni, (tra cui Tim Cook di Apple) che ritengono che la realtà virtuale sarà il prossimo punto di svolta tecnologico da cui il mondo non potrà più fare a meno. Veicoli e occhiali intelligenti, smartphone sempre più sofisticati, oggetti quotidiani completamente trasformati in qualcosa di più complesso.

“Quello della realtà digitale è un mercato frammentato e in rapida crescita, diviso tra B2C e B2B. La strategia giusta per le Pmi sarebbe quella di concentrarsi su questo secondo segmento, dove sono necessarie conoscenze specifiche e competenze verticali elevate, e lasciare alle grandi imprese il settore B2C, dove sono fondamentali la riconoscibilità del marchio e la possibilità di investimenti consistenti per arrivare a un’adozione da parte del mercato di massa”

Stephen Klecha, Klecha & Co.