archivio

- leggi in 4 min

audio

La rivoluzione di StreetLib e Spreaker, tra editoria digitale e podcasting

In arrivo una nuova epoca per l’editoria digitale? Una domanda che sorge spontanea dopo l’annuncio del colosso Voxnest di aver stretto un accordo di collaborazione tra il suo fiore all’occhiello Spreaker (ovvero la prima piattaforma in Italia per creazione, condivisione e monetizzazione di podcast) e StreetLib (una delle più grandi realtà d’editoria digitale al mondo).

Questa unione permetterà ai podcaster di Spreaker e agli editori e autori indipendenti di StreetLib di avere un nuovo potenziale canale di pubblicazione e distribuzione. Un nuovo virtuoso capitolo che aumenterebbe, in sostanza, traffico e monetizzazione di queste due figure.

Leggi anche: Ecco YouTube Fashion, la nuova sezione dedicata alla moda

Come spiegano dallo stesso StreetLib, si tratta di una sorta di partnership naturale, perchè darà la possibilità a entrambi di promuovere e valorizzare l’integrazione tecnologica e lo sviluppo delle due piattaforme.

Siamo due società che si occupano di storytellers, che siano podcaster e/o autori o editori di libri, perciò condividiamo la stessa visione, ovvero quella di rendere semplice ed efficace per i nostri ‘narratori’ il processo di sviluppo dei contenuti”.

Francesco Baschieri, CEO di Voxtest

Una sorta di alleanza tra storytellers, quindi, con un processo di sviluppo dei contenuti sempre più ramificato e globale.

StreetLib e Spreaker sono, a tutti gli effetti, due big players analoghi, visto che entrambi offrono molti punti in comune. Allo stesso tempo, però, è necessario fare la giusta distinzione tra audiolibri e podcast: due formati differenti ma con modalità di fruizione molto simili.

I podcaster di Spreaker potranno produrre e distribuire un loro ebook o predisporre un audiolibro proprio attraverso la piattaforma di StreetLib, oppure gli editori e/o gli autori indipendenti presenti su StreetLib potranno promuovere il loro ebook o audiolibro per mezzo di un podcast dedicato su Spreaker.

Cosa potrebbe cambiare nel mondo dell’editoria digitale?

Se di Spreaker avevamo già parlato qui, è giusto specificare cos’è StreetLib nel dettaglio e qual è la sua storia. Fondata nel 2006, StreetLib offre una piattaforma tecnologica per la distribuzione multicanale di ebook, audiolibri e libri cartacei in print on demand disponibile per editori e autori di ogni parte del mondo.

La distribuzione avviene tramite un vasto network di oltre 250 punti vendita in tutto il mondo tra librerie online e fisiche, sistemi di biblioteche digitali e app in abbonamento. StreetLib propone inoltre una nutrita offerta di servizi editoriali professionali, inclusa la produzione di audiobook.

Sicuramente, questo accordo aiuterà i numeri dell’editoria digitale (ad oggi non troppo in crescita e con cifre stabili) ad aumentare ancora e ambire ad una audience sempre più ampia. Ma di quali numeri stiamo parlando e quali sono i potenziali dati di crescita?

Che l’editoria digitale rappresentasse un settore marginale da un punto di vista economico è sempre stato chiaro a tutti, dato che si sta comunque parlando di una nicchia all’interno di un settore, quello della lettura, già marginale di suo.

Dai dati presentati dall’AIE (Associazione Italiana Editori) lo scorso 11 settembre emerge un quadro abbastanza chiaro: la lettura di libri di carta nel 2019 è praticata dal 60% dei 15-75enni (nel 2017 dal 62%), quella degli eBook dal 24% (nel 2017 dal 27%) e l’ascolto di audiolibri dal 6%.

Per quanto riguarda gli eBook si può parlare, indicativamente, di un consolidamento di una quota di mercato intorno al 25%. Un dato leggermente basso, destinato forse a non crescere se non attraverso questi tipi di collaborazione.

Si può dire che, almeno in tempi brevi, difficilmente il numero di lettori in digitale aumenterà, mentre è destinato a restare invariato il fatturato medio di settore dato che le fasce di prezzo risultano sempre più basse. Allo stesso tempo, oltre al fatturato, difficile che aumenti anche il bacino d’utenza. Da questo punto di vista, il motivo è che vivendo in una società prettamente multicanale è possibile che il lettore medio non dia particolare importanza a quale tipo di mezzo affidarsi per la propria lettura.

Anche i numeri dell’audiolibri in Italia sono decisamente bassi: appena il 6% degli italiani ascolta audiolibri (in Inghilterra siamo al 21%, negli USA al 50%). Dunque, esiste un enorme margine di crescita per un settore che, nonostante gli investimenti fatti negli ultimi anni, è ancora agli esordi. Tantissimo lavoro da fare, quindi, dal punto di vista delle produzioni, degli investimenti, delle piattaforme e dei contenuti.

I dati che arrivano dall’estero sono incoraggianti, ma per rendere il nostro mercato un mercato maturo è necessario un processo forse più lungo, probabilmente anche grazie alle differenze sostanziali tra il nostro pubblico e quello anglofono.

Ecco perchè, dopo quest’analisi, è giusto dire che Spreaker e StreetLib si stiano sicuramente muovendo in questa direzione: un settore destinato a crescere da ogni punto di vista: degli editori, degli autori e degli utenti.