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Read A Book Day: sette libri da leggere su digital e creatività

Matteo Shots.it

Matteo Mario

Il 6 settembre si celebra negli USA il “National Read A Book Day“, giornata dedicata alla lettura. Solitamente, si usa condividere sui social media il proprio momento attraverso l’hashtag #ReadABookDay.

In occasione di questa ricorrenza, abbiamo scelto cinque libri d’ispirazione per chi lavora con design e creatività, ma anche digital, comunicazione e advertising.

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Libri su design e creatività: ecco i nostri consigli

Design: la storia contemporanea attraverso 190 icone di Stephan Gunzel

Il dr. Stephan Gunzel, professore di Teorie e Culture dei Media e capo dell’Istituto di Ricerca sul Design alla University of Applied Sciences di Berlino, ci offre questa panoramica sulla storia di design e creatività attraverso l’analisi e la bellezza di 190 icone che la cultura di massa ha potuto apprezzare.

L’autore tedesco Michael Köckritz ha definito così il libro di Gunzel: “La moderna società consumistica ha un innegabile fascino: il mondo occidentale è teatro di incredibili progressi e rapidi cambiamenti, di mode elettrizzanti e prodotti seducenti, che giorno dopo giorno vengono freneticamente migliorati e innovati. Siamo in continuo movimento, senza un attimo di sosta, senza un frangente di noia. Proiettati in avanti, sempre e comunque, con il rischio però di perdere noi stessi. Che cosa potrà salvarci? In questo processo inarrestabile, in cui tutto cambia e niente è fatto per durare, stile e personalità sono un’ancora di salvezza perché saldamente legati all’autenticità della nostra storia personale. E abbiamo la sensazione che alcuni oggetti, più di altri, siano in grado di incarnare questo senso di identità: sembrano avere voce e ci raccontano una storia, come una sorta di ritorno nostalgico alle origini. Sono unici per noi, senza tempo, mai fuori moda. Ecco perché il vintage esercita un fascino così particolare. Grazie a questi oggetti, scopriamo e riscopriamo noi stessi. Sono parte integrante della nostra vita e incarnano passato, presente e futuro; perciò preferiamo godere nel quotidiano delle emozioni che ci regalano, invece di celebrarli in un museo. Questo volume vuole essere fonte di ispirazione e curiosità. Sfogliandolo, il desiderio di possedere e fruire di questi oggetti si fonde con il carisma, l’originalità e la qualità che li contraddistinguono. Il libro presenta una collezione di icone di design selezionate negli ambiti più disparati e punta i riflettori su oggetti a volte quasi dimenticati. Un omaggio che però non richiede alcuno sforzo d’immaginazione, ma che al contrario vuole essere piacevole e stimolante, ricco di spunti in ogni sua parte.”

The History of Graphic Design di Jens Müller e Julius Wiedermann

Il graphic designer Jens Muller e il curatore editoriale originario di Rio De Janeiro Julius Wiedermann ci raccontano le più grandi svolte nella storia del design, dagli anni Sessanta ai nostri giorni. Nel corso degli anni il graphic design ha rispecchiato lo spirito di ogni epoca: packaging, pubblicità, grafiche ed interfacce.

Come ci mostrano i due autori, il graphic design serve a trasmettere informazioni, ma al tempo stesso riflette le aspirazioni culturali e i valori di una società. Questo volume appartiene alla più grande indagine sul graphic design mai pubblicata, percorrendo gli anni dal 1960 ad oggi. Circa 2500 design iconici provenienti da tutto il mondo compongono questa storia della cultura visiva contemporanea, dagli anni d’oro dello stile tipografico internazionale alla nostra più recente rivoluzione digitale.

Femme Type: un libro dedicato alle designer che lavorano con la tipografia

Femme Type è una piattaforma nata nel marzo 2018 volta a promuovere e celebrare le donne che lavorano nell’industria tipografica: chi progetta e chi stampa.

Nato ufficialmente su Instagram e Twitter, il progetto è stato fondato da Amber Weaver, ex studentessa della London University of Arts e ora membro della squadra di People of Print, una community che unisce illustratori, stampatori e designer.

Femme Type ha da poco lanciato una campagna di crowdfunding per la realizzazione di un libro omonimo (appunto “Femme Type”) che mette assieme oltre 40 talenti da tutto il mondo. Il libro è stato curato dalla stessa Weaver e pubblicato da People Of Print nel maggio 2019.

Identity Designed: una guida al visual branding di David Airey

Il designer grafico nordirlandese David Airey ha ideato questa guida dedicata all’identità visiva, ai valori reali di ogni progetto grafico e delle identità visive credibili che crea con i prodotti e i servizi proposti.

L’efficacia di un’identità visiva, infatti, secondo Airey, dipende dal saper costruire una certa armonia tra ciò che viene comunicato e come lo si comunica.

Da quasi 10 anni Airey è il curatore del sito omonimo Identity Designed che presenta i più interessanti progetti realizzati dalle agenzie di tutto il mondo. All’interno del libro il designer ha trasferito lo stesso format, chiedendo a 16 studi di condividere uno dei propri lavori più significativi. Ogni lavoro è accompagnato dai singoli passaggi del processo grafico. 

Il rapporto coi clienti, la fase di ideazione, la ricerca dei metodi creativi, i costi e la gestione del tempo, la presentazione e la creazione di una “guida di stile”.

Identity Designed è stato prodotto attraverso una piattaforma di self-publishing e si può acquistare online anche in formato Kindle.

Storia della pubblicità italiana di Vanni Codeluppi

Vanni Codeluppi è un sociologo italiano, studioso dei fenomeni comunicativi presenti nel mondo dei consumi, dei media e della cultura di massa.

Attualmente è professore ordinario di Sociologia dei Media presso l’Università IULM di Milano e ha creato e diretto per 8 anni il Master in “Management del Made in Italy. Consumi e comunicazione della moda, del design e del lusso” nella medesima università.

Questo libro è un vero e proprio omaggio al genio e alla creatività degli italiani, ma soprattutto un modo per ripercorrere un secolo e mezzo di campagne pubblicitarie create e diffuse nel nostro paese. A partire dal 1863, quando il farmacista Attilio Manzoni ebbe l’idea di fondare la prima concessionaria italiana di spazi pubblicitari (la A. Manzoni & C.), fino agli esempi più recenti.

La storia della pubblicità italiana ha accompagnato inevitabilmente l’evoluzione dei costumi, del gusto e delle correnti artistiche del momento. Il sociologo ricostruisce in questo libro questo intreccio attraverso più di cento immagini interamente a colori.

Brutally Honest: No-bullshit business strategies to evolve your creative business di Emily Ruth Cohen

“I call myself a “brutally honest” business consultant. I speak it, or in this case, I write it as I see it and experience it. As an individual, a consultant, and a speaker, I have a style and personality that people either love or hate. My book, appropriately titled Brutally Honest: No Bullshit Strategies To Evolve Your Creative Business, is going to make you feel the same way. It is a reflection of my own personality and approach, which is straightforward, concise, and honest. So, be prepared”.

Così si definisce Emily Ruth Cohen, consulente statunitense che ha curato questa guida.

Brutally Honest è una guida piena di consigli, percezioni, best practices, case studies da altri professionisti della creatività e strategie. Esplorando nuove sfide di business critico e creativo, questo libro include anche elementi di posizionamento e specializzazione, marketing, nuovi sviluppi di business, strategie per nuovi clienti, pricing, retainers, proposte,progetti e ispirazioni, staff management, project management e rapporto con il cliente, brief creativi e nuovi trends.

The Art of Looking Sideways di Alan Fletcher

The Art of Looking Sideways è un libro che contempla le differenze tra immagini e parole, le piacevoli incongruenze tra design e creatività e la vera e propria scienza dietro la percezione, i vari processi e l’immaginazione nei processi creativi. Pubblicato dieci anni fa dal designer inglese Alan Fletcher (scomparso nel 2006), rappresenta una delle più importanti pubblicazioni dell’advertising britannico e mondiale. 

Il designer inglese, nel corso della sua lunga carriera, lavorò molto in Italia. I clienti italiani più famosi furono Pirelli, Piaggio, Olivetti e l’Università di Alghero.