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Che ruolo avranno tecnologia e startup nelle Olimpiadi di Milano-Cortina?

Matteo Shots.it

Matteo Mario

Le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026 porteranno una ventata di aria fresca dal punto di vista sportivo, ma soprattutto da quello economico e culturale. Sull’aspetto economico siamo tutti d’accordo, ma perchè culturale?

Il primo passo sarà quello di una nuova cultura digitale. Si, perchè per smuovere le acque economiche non sono necessari solo una buona intuizione ed un grande investimento, ma anche un giusto mindset digitale, e perciò appunto: la vera e propria cultura del cambiamento. 

Una cultura del cambiamento favorita dal successo di questi Giochi Olimpici Invernali, costruito nel corso del tempo e frutto di un progetto a larghe vedute che ha visto l’Italia aggiudicarsi uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo.

Un evento sportivo che aumenterà il suo bacino di guadagno e fruizione mediatica in tutto il paese. Si è previsto, infatti, che i Giochi Invernali porteranno un valore del 10% in più nel fatturato nell’industria dello sport e avranno ricadute molto positive sull’occupazione.

Il dato, stimato dall’Assemblea di Assosport (l’Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi che rappresenta 130 aziende e 350 brand del settore) servirà davvero a sollecitare il settore nazionale ad impegnarsi ancora di più in innovazione e ricerca?

Innovazione e ricerca, due parole d’ordine che fanno parte di questa cultura del cambiamento che tanto si proclama ma (molto spesso) ha poco a che vedere con la giusta realizzazione di progetti concreti e lungimiranti, soprattutto in campo digitale.

Quelle del 2026 saranno le Olimpiadi dove la tecnologia applicata allo sport sarà probabilmente declinata ai massimi livelli. Una tecnologia che sarà fondamentale per raggiungere determinati obiettivi, sia in termini sportivi che di promozione e di fan experience.

Ma che ruolo possono avere tecnologia e startup in questo nuovo e promettente ecosistema?

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Tecnologia e startup al servizio delle Olimpiadi di Milano-Cortina

Un esempio virtuoso è rappresentato da Nexting, start-up innovativa operante nel broadcast e nella comunicazione, nata nel 2017 a Napoli, ma che ha sedi anche a Roma e Milano. Dopo aver fatturato mezzo milione di euro nel suo primo anno di vita, Nexting ha seguito il CONI nel suo lungo cammino di presentazione del progetto con sopralluoghi, assistenza tecnica, shooting ed editing video. E’ infatti opera proprio di Nexting il primo video ufficiale della candidatura italiana per le Olimpiadi Invernali 2026, presentato a Tokyo lo scorso 28 novembre 2018.

Gli ambiti invece in cui le nuove realtà potranno giocare un ruolo da protagonista, durante la manifestazione vera e propria, vanno dai digital media alla fan experience, dalle performance dei singoli atleti all’automatizzazione dei servizi, dalla logistica all’alimentazione.

Per quanto riguarda i digital media, stiamo parlando di innovazioni nel campo di attività media, broadcasting e creazione di contenuti personalizzati e valorizzanti. In questo senso, potrebbero aprirsi molte strade nel branded content sportivo, nei social media in generale, nel digital marketing e nel second screen.

Qui i format media sarebbero molteplici, con la possibilità di coinvolgere (perchè no?) autori televisivi e conduttori per creare una vera e propria dimensione digitale dell’evento, non solo da condividere sul profilo social ufficiale (con un’adeguata digital strategy) ma anche sui canali più tradizionali.

E per quanto riguarda l’automatizzazione dei servizi? In questo senso, parliamo per esempio di piattaforme che velocizzeranno processi come l’acquisto dei biglietti, garantiranno la sicurezza degli impianti o digitalizzeranno l’esperienza dell’utente-ospite durante il suo viaggio all’interno dell’evento. Meteo, traffico, capienza delle arene, quantità di spettatori: tutti elementi che potrebbero essere ridotti in unico servizio totale che segua lo spettatore a 360°.

Spettatore che potrebbe essere munito di un’app che mostra una mappa completa dell’esperienza sportiva, con punti di incontro e posizioni dell’utente in base alla geolocalizzazione.

Per quanto riguarda la fan experience, invece, potrebbero entrare in gioco tecnologie che aiutino le organizzazioni a coinvolgere i propri utenti fornendo un’esperienza sempre più immersiva.

Da sottolineare, da questo punto di vista, il grande mondo degli E-Sports, settore fondamentale per coinvolgere una platea più giovane e alla quale non basta più lo sport sul campo.

Le grandi manifestazioni sportive internazionali, oggi, non sono più solo quelle “fisiche”: il gaming sportivo sta crescendo di anno in anno e potrebbe far nascere dinamiche e situazioni potenzialmente devastanti per quanto riguarda l’interconnessione e la partnership di sport e games. Simulatori, virtual reality, open world sportivi.

Idee affascinanti potrebbero essere quelle di organizzare postazioni in cui i più giovani potranno seguire la gara disputata dal proprio idolo, magari attraverso una microcamera inserita nel suo casco. O, ancora, un videogioco che simuli virtualmente il percorso fatto da quest’ultimo subito dopo la gara.

Più le Olimpiadi, e in generale tutto il mondo sportivo, sapranno seguire e farsi condurre dalla tecnologia e da questo nuovo digital mindset, tanto più si riuscirà a creare un sistema virtuoso e proficuo per tutti.

Non sono in dubbio le competenze e nemmeno il know-how (l’Italia è stata recentemente designata come una delle 10 mete digitali migliori) ma semplicemente la mentalità che dovranno assumere gli addetti ai lavori, scegliendo le vie più digitalizzanti e “portatrici d’innovazione” rispetto a quelle più tradizionali.

In tutto questo, però, da evidenziare è anche l’aspetto green che avranno le Olimpiadi italiane: le Olimpiadi Milano-Cortina del 2026 saranno infatti indirizzate nel rispettare al massimo gli aspetti ambientali e la sostenibilità. L’obiettivo sarà quello di organizzare dei Giochi Invernali a impatto zero sull’ambiente.

Utilizzando il 100% delle energie rinnovabili, ad esempio. Oppure impiegando solo luci a led e pannelli solari, legno certificato nella costruzione degli edifici, o usufruendo di servizi di mobilità solamente elettrici e abolendo le plastiche monouso e il riutilizzo dei rifiuti e del cibo non servito.

Anche nell’aspetto sostenibile, quindi, le nuove tecnologie potranno avere un ruolo preminente nello sviluppo logistico e organizzativo dell’evento. Un grande evento che necessita e merita un approccio innovativo e innovatore, soprattutto per segnare un vero e concreto punto di partenza per le infinite sfide che l’Italia avrà nei prossimi anni.