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La subscription economy: sviluppi attuali, numeri e crescita

Netflix, Spotify, Amazon, Sky, Now Tv, Dazn: a quanti abbonamenti siamo iscritti? Il prevalente modello di business che ci viene proposto dal mercato oggi sembra essere diventato quello dell’economia della sottoscrizione.

La subscription economy ha raggiunto tutti i consumers e reso la vita più semplice ad ognuno, con un insieme di contenuti offerti periodicamente e scelti al posto loro: un lusso diventato ormai abitudine per un settore che ha ormai coperto quasi il 40% della nostra dimensione quotidiana.

55% è la quota di mercato della subscription economy dei servizi curation-based. Questo dato è la conferma che a fare da valore unico non è la convenienza o la comodità del servizio, ma sono bisogni più complessi come la scoperta e l’auto-gratificazione.

L’esperienza personalizzata è ciò che il cliente, divenuto persona che sceglie con criteri ormai rigorosi, cerca quotidianamente per percorrere una strada che unisca fruitore – servizio. Una strada personale fatta di contenuti amati e appunti personali.

La subscription economy rimane, nonostante tutto, un terreno d’esplorazione ancora vasto e complesso. Ma cosa rende davvero questo fenomeno del business una forma concreta e solida di fidelizzazione per il nostro futuro?

Cos’ è la subscription economy?

È un modello che permette ai consumatori di acquistare dei servizi e prodotti o averne accesso attraverso l’abbonamento periodico a un servizio. In realtà il concetto di “sottoscrizione” non è nuovo: è un classico modello di vendita che era già stato introdotto nel mondo dell’editoria per distribuire i periodici anche al di fuori dal canale tradizionale di distribuzione.

Negli ultimi anni, la frontiera della subscription economy non è più solo l’editoria. Food and beverage, entertainment: la nuova generazione di consumatori ha nuove esigenze che si sono inevitabilmente rispecchiate nelle nuove frontiere della web economy.

Tra queste “buone nuove” includiamo anche la sharing economy (ne avevamo parlato proprio qui) e l’on demand economy.

Le nuove generazioni sono sicuramente always on, digital native e soprattutto flessibili. Da quest’ultimo punto di vista, non vogliono essere legati a “cose”, ma preferiscono avere tante scelte e accesso a prodotti e servizi, invece di doverli comprare. L’economia della sottoscrizione, perciò, risponde perfettamente alle esigenze di questo tipo di consumatore.

L’innovazione risiede nell’applicazione della subscription al modello di business principale di un’azienda o di un brand per la vendita di propri prodotti o servizi. Con questa modalità le aziende e i brand semplificano la vita ai consumatori, prendendo in carico le scelte che devono periodicamente fare.

Il secondo aspetto innovativo di questo modello risiede nella possibilità di offrire ai consumatori l’accesso a una molteplicità di prodotti, servizi, esperienze o contenuti. Le aziende o i brand permettono così ai consumatori di avere una scelta variegata, in modo da vivere un’esperienza sempre diversa senza dover acquistare ogni volta un oggetto o servizio differente.

Ma la subscription economy non rimane statica: si evolve e si sviluppa quotidianamente e costantemente.

Le piattaforme cercano di capire meglio i nostri comportamenti per offrirci un’esperienza sempre migliore. Un’esperienza che nasce automaticamente e che non necessita di una nostra azione. Noi dobbiamo solo scegliere, poi loro sceglieranno per noi.

È proprio con la personalizzazione fino al singolo utente che la subscription economy si sta evolvendo: con questa modalità si creano delle esperienze più significative per i consumatori. Ed è così che le aziende e i brand si rendono sempre più rilevanti nella quotidianità di ogni individuo. Questa evoluzione è probabilmente la vera chiave del successo per chi fa parte della subscription economy.

Dal lato delle aziende, questa modalità permette alle aziende di fare una previsione di ricavo più certa e costante, riducendo i rischi e le incertezze, sui periodi di business in avvenire.

L’aumento della propria rilevanza per i consumatori, attraverso la personalizzazione, dà la possibilità alle aziende di fidelizzarli, incrementando così la customer lifetime value: una relazione più lunga e solida e a lungo termine crea occasioni anche per up selling e cross selling.

Subscription economy: un po’ di numeri

A metà 2017 il portale MoneyController aveva stilato dei possibili sviluppi di questo fenomeno, introducendo che in Europa la media degli abbonamenti mensili di questo tipo andava dai 3 ai 5 a persona. L’Italia rimaneva a 2,2 a persona, numero che è aumentato nell’arco dell’ultimo anno e mezzo.

Parliamo di dati del 2017, certo, ma se guardiamo agli ultimi 24 mesi possiamo facilmente dedurre quanto questi numeri siano cresciuti. Interessante è il caso di Netflix: gli users italiani hanno raggiunto i 4 milioni e mezzo da quando il colosso è arrivato in Italia (2015), numeri che hanno quasi raggiunto quelli totali di Sky (oltre 5 milioni), che però in Italia venne lanciato nel lontano 2003.

Subscription economy è anche quella di Sky, sia chiaro, inserita però in una logica più tradizionale, ovvero servizio on demand ma pur sempre dipendente da una tv generalista.

Nel giro di una manciata di anni, sempre secondo MoneyController, il mercato potrebbe crescere ancora: si calcola del 40%, solo in Italia. I dati sono dell’azienda fin-tech SlimPay, in una ricerca su scala europea commissionata a Elabe.

Il peso socio-demografico dei Millennials, rimanendo in Italia, è rilevante: sono 11 milioni. La diffusione di internet pressoché totale: 94%. È una generazione che i dati ci confermano social: l’87% è iscritto almeno a un social network e l’85% è dotato di smartphone.

“Il 40% dei clienti e-commerce europei ha già memorizzate le credenziali per effettuare accrediti on-line e un ulteriore 10% è pronto a farlo appena se ne presenterà l’occasione […]. L’86% tuttavia preferisce metodi di pagamento che prevedono forme di autenticazione, magari suddivise in più passaggi, piuttosto che la possibilità di pagare semplicemente con un clic.

MoneyControl